Scrivere su Facebook per vendere: consigli da non ignorare

  1. Catturare l’attenzione e mantenerla viva

Facebook non è un supermercato. È un social network. Di cui peraltro la gente usufruisce in modo diverso rispetto a prima. Una volta ti connettevi (e già ci si impiegava mezz’ora per connettersi) meno spesso ma l’accesso era più lungo. Ora ci connettiamo più spesso ma per accessi più brevi. Pensa a quando hai un attimo di distrazione, apri Facebook, dai una scrollata veloce alla bacheca e lo richiudi dopo pochi secondi.

É in quei pochi secondi che la tua sponsorizzata deve balzare agli occhi dell’utente e catturare la sua attenzione. Ti faccio un esempio. Se sei la Nike e mi fai arrivare una sponsorizzata con “OFFERTA D’ESTATE – 70%”, bam, mi hai preso. Perché sono in target, certo. Ma soprattutto perché tu sei la Nike.

Ma se non sei la Nike potrebbe non essere così facile attirare utenti con una promozione. Soprattutto se il tuo obiettivo ora è creare nuovi contatti. Siamo bombardati da offerte, sconti, promozioni ovunque. Figurati se ho voglia di farmene propinare altre, proprio qui, proprio mentre sto guardando questo divertentissimo meme di un gatto che cade dal tavolo!

“Ma allora come faccio a catturare l’attenzione e mantenerla viva?” Ora ti faccio una rivelazione che vale tutto l’oro del mondo. Esistono degli speciali format segreti che ti consentono in modo automatico di:

  • catturare l’occhio del lettore,
  • coinvolgerlo e appassionarlo a ciò che fai,
  • portarlo in modo del tutto naturale a compiere un’azione di acquisto o di interesse nei tuoi confronti.

Si chiamano storie.

Raccontando una storia permetti al tuo prodotto/servizio di essere:

  • compreso: ecco perché oggi faccio/vendo questo;
  • ricordato: la storia ha una potenza 10 volte maggiore rispetto a di trasmettere e depositare nella mente informazioni che altrimenti andrebbero perdute;
  • coinvolgente: in molti casi ciò che vendiamo NON è emozionante. Se vendi lattoneria, la lattoneria non è emozionante. Ma se racconti di come tuo nonno è partito con solo poche lire in tasca e una famiglia sul groppone, a lavorare per un’impresa edile, spaccandosi la schiena 12 ore al giorno… ecco, quello (se scritto usando le giuste tecniche narrative) diventa emozionante.

La storia è potente perché permettere alle persone di immaginare quello che gli stai dicendo.

Ricorda: se riesci a scrivere in modo che le persone possano immaginare quello che scrivi, darai a quel contenuto una chance in più di essere letto fino alla fine.

  • HEADLINE

Così come per qualsiasi altro annuncio pubblicitario, un post di Facebook deve avere un [***TITOLO VISIBILE***].

Per rendere il tuo titolo visibile Facebook ti permette di aiutarti con gli emoji. Tu dalla tua parte puoi aiutarti con la specificità, ad esempio (numeri, percentuali, ecc…). Oltre a essere visibile e quindi catturare l’occhio, il titolo deve essere in grado di dare una motivazione forte al lettore per proseguire nella lettura.

In genere queste motivazioni si trovano in:

  • Soluzione a un problema;
  • Beneficio unico del tuo prodotto:
  • Domande dirette al tuo target;
  • suscitando la curiosità riguardo a un argomento, magari svelando un segreto;

Su come scrivere una headline in fondo puoi trovare davvero tanto materiale online. L’importante è prevedere sempre di inserirlo nel tuo post di Facebook, e importante è anche mai dimenticarsi di Ogilvy:

“Di un dollaro che spendi in pubblicità, 80 centesimi stanno nel tuo titolo.”

  • Semplificare

La semplicità sui social network ha una doppia valenza. La prima riguarda il messaggio in sé: il tuo messaggio deve essere semplice. Comprensibile a tutti (che non vuol dire diretto a tutti). Ciò che fa il tuo prodotto o servizio per il tuo cliente ideale, deve essere facile da capire. Utilizzando metafore ad esempio:

“Il rasoio elettrico RASATOP è la Ferrari dei rasoi elettrici.” La seconda valenza riguarda il modo in cui scrivi. Frasi brevi. Concise. Chiare. Non usare giri di parole. Togli tutto il superfluo. Avverbi. Aggettivi inutili. Puoi togliere la congiunzione e mettere un punto? Fallo.

La gente non è che non ha voglia di leggere. É che non ha voglia di complicarsi la vita. Né di leggere cose scritte male.

  • Rendere chiara la chiamata all’azione;

Non vuoi che il tuo lettore legga il tuo bellissimo post, con la tua storia emozionante, scriva un commento magari, e poi passi ad altro senza nemmeno darti i suoi soldi. O almeno una mail, o un numero di cellulare. No?

Se vuoi che l’utente faccia qualcosa, devi dirglielo a lettere cubitali. Chiaro e tondo. Facciamo l’esempio della pizzeria di prima. Il tuo obiettivo è di portare gente al locale?

Non puoi aspettarti che da una sponsorizzata l’utente vada a vedere la tua pagina Facebook, cercarsi il numero di telefono e prenotare il tavolo. Devi rendere tutto più facile: mettigli il numero in bella vista. Mettigli il link della chat di Whatsapp, o di Messenger. Dì forte e chiaro:

“Se vuoi prenotare un tavolo stasera, chiama questo numero qui”.

Così come il titolo la chiamata all’azione deve essere messa in evidenza. Facebook ti dà la possibilità di aiutarti con emoji e formattazioni varie, che dovresti assolutamente sfruttare.

  • Scrivere in modo diretto al tuo target;

Le frasi che scrivi devono essere dirette al lettore. Rivolgiti a lui in prima persona. Usando il “tu”. Immagina un dialogo con lui. Cosa più importante (e forse anche più difficile), cerca di immaginare cosa pensa il tuo lettore mentre legge ciò che gli stai scrivendo. Esempio.

Il tuo lettore potrebbe avere dei pregiudizi riguardo la professione che ricopri: l’agente immobiliare. Questi pregiudizi creano un filtro che distorcerà qualsiasi messaggio cercherai di fargli arrivare. Il tuo compito, scrivendo su Facebook, è di intercettare questi pregiudizi scrivendogli:

“So che fino a oggi hai avuto a che fare solo con agenti immobiliari truffatori. So che non ne vuoi più sapere e so anche che in questo momento non hai nessuna fiducia in ciò che ti sto dicendo.

Ti chiedo solo di prestarmi ancora pochi secondi della tua attenzione. Poi sarai libero di non credermi, e tornare alla tua normale vita di sempre.”

Questo è un esempio di come scrivere in modo diretto al tuo target, e di quanto questo modo di scrivere presuppone un’approfondita conoscenza del tuo target.