
Quanto tempo è necessario per dividere l’eredità
Eventi tristi e drammatici come la morte di qualcuno, soprattutto se si tratta di un componente della famiglia, pongono anche il problema dell’eredità. Nel momento in cui si verifica un decesso, infatti, ci sono tanti adempimenti burocratici che richiedono tempo e conoscenze.
Erroneamente si pensa che alla morte di una persona, gli eredi, come i figli, entrino in possesso dei beni in modo automatico. Nella realtà non è così.
Prima di tutto, al decesso di una persona si apre la cosiddetta successione ereditaria che ha un iter diverso a seconda che ci sia un testamento o meno.
La successione Mortis Causa (a causa di morte), è un istituto giuridico mediante il quale uno o più soggetti subentrano nella proprietà di un patrimonio, quando il titolare di quest’ultimo viene a mancare. A disciplinare la successione è il Codice Civile che, nei suoi articoli 587 e 588.
Se siamo in presenza di un testamento la legge prevede di seguire la volontà della persona. In seguito però vedremo che ci sono dei soggetti legati da un rapporto di parentela e coniugio che non è possibile escludere dall’eredità.
Per ottenere l’eredità, gli eredi devono avere la dichiarazione di successione, che va presentata all’agenzia delle entrate.
E se gli eredi sono in disaccordo? Questa è una situazione molto comune.
La successione con eredi in disaccordo in merito alla distribuzione del patrimonio del defunto può avvenire secondo quanto previsto dall’art. 791 bis del codice di procedura civile, con la mediazione obbligatoria o giudizialmente.
In questi casi occorre una consulenza legale specializzata. Se cerchi un avvocato esperto in tutela del patrimonio a Milano, clicca qui e scopri tutti i servizi riguardanti divisioni immobiliari e patrimoniali, successioni ed eredità.
Chi sono gli eredi legittimi?
Soprattutto in mancanza di un testamento, in tema di eredità possono evidenziarsi delle situazioni complesse e non sempre di facile risoluzione. In questo paragrafo vedremo chi sono gli eredi legittimi e quali sono i loro diritti. Il codice civile disciplina la materia all’articolo 565. (leggilo qui).
Gli eredi legittimi sono individuabili nei parenti più stretti, possiamo sintetizzare in:
- In coniuge;
- I figli;
- I genitori;
- fratelli e sorelle;
- Altri parenti del defunto;
- Infine, lo Stato.
Altra distinzione da fare è tra eredi legittimi e legittimari.
- Legittimi: coloro a cui spetta l’eredità in assenza di testamento (coniuge, figli e parenti fino al sesto grado).
- Legittimari: coloro che hanno diritto ad una quota di patrimonio (coniuge, figli e genitori).
Questi ultimi, quindi, hanno diritto ad una quota di eredità anche se non esiste un testamento. Il codice, però, sottolinea che ci sono anche casi in cui non hanno diritto al patrimonio del defunto. In particolare quando non vengono citati all’interno del testamento.
Infine, il codice regola la materia anche con la distinzione tra erede e legatario:
- Erede: si tratta del successore a titolo universale del defunto. Esso è indicato dalla legge o dal testamento e deve accettare formalmente l’eredità;
- Legatario: è il successore a titolo particolare e subentra al defunto soltanto in relazione in presenza di rapporti giuridici determinati. Viene indicato nel testamento e non deve accettare l’eredità, in quanto acquista il diritto automaticamente. Deve esprimersi solo in caso di rifiuto.
Come dividere l’eredità e quanto tempo è necessario
In definitiva, al decesso di una persona, la legge impone una serie di regole volte a definire chi sono gli eredi. Come abbiamo sottolineato in precedenza, in caso di successione legittima i beneficiari sono individuati dal codice civile (eredi legittimi).
Se, invece, esiste un testamento, ci sono comunque alcuni soggetti che non possono essere eliminati dall’eredità, per le quote legittime.
Alla morte del soggetto deve essere presentata la dichiarazione di successione. Si tratta di un documento presentato all’Agenzia delle entrate dagli eredi e legatari entro 12 mesi dall’apertura della successione.
Ecco cosa deve contenere questa dichiarazione;
- i dati del defunto e degli eredi;
- gli immobili;
- le azioni, i titoli e le aziende;
- le donazioni eventualmente effettuate dal defunto mentre era in vita;
- i debiti.
La decorrenza dei 12 mesi di solito parte dal giorno del decesso, ma ci possono essere dei casi particolari, come nei casi di rinuncia, nomina di un curatore, raggiungimento della maggior età di un erede e altri casi previsti dalla legge.
E’ evidente, quindi, che le tempistiche di una successione sono variabili a seconda dei casi in oggetto. In generale, se la dichiarazione viene presentata subito dopo la morte, il tempo necessario per ereditare è di circa un anno.
Occorre sottolineare, che esistono anche dei casi per i quali non è necessario presentare la suddetta dichiarazione: se il complesso dei beni ereditari non supera i 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Chi eredita l’oro della mamma
Gli oggetti preziosi appartenenti ai genitori come si dividono?
Dietro degli oggetti al di là del loro valore economico, si nasconde un attaccamento affettivo, ricordi ed esperienze che hanno segnato la propria vita.
Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, nella divisione ereditaria fra fratelli di gioielli o altri oggetti preziosi appartenuti ai genitori deceduti, si procede attraverso degli accordi che vengono resi tra le parti. Nel caso in cui la volontà dei fratelli non riesca ad incontrarsi per la divisione occorre rivolgersi ad un giudice che dovrà intervenire nella controversia (considerando in questo caso anche l’intero compendio ereditario ).