
Cannabis: il boom degli e-commerce
Da diversi anni a questa parte, il business legato alla cannabis è diventato una realtà sempre più importante nel nostro Paese. Le cose sono cambiate da quando, con l’entrata in vigore della Legge 242/2016, si è iniziato a parlare di più della pianta e delle sue potenzialità.
Il punto di svolta per gli e-commerce legati al mondo della cannabis è arrivato a inizio 2020 quando, a causa delle restrizioni Covid, tantissime persone si sono trovate ad avere a che fare con un livello di stress mai visto prima e si sono rivolte a rimedi naturali come il CBD per affrontarlo al meglio.
Da allora, il numero di portali dedicati alla cannabis è aumentato esponenzialmente. Il mondo in questione è caratterizzato da diverse tipologie di portali. Scopriamo assieme i più importanti nelle prossime righe di questo articolo.
Cannabis sul web: le tipologie di negozi online
L’universo della cannabis è estremamente variegato. Per questo, si può parlare dell’esistenza di diverse tipologie di e-commerce. Ci sono quelli che vendono, esclusivamente o quasi, articoli per fumatori. Fra i prodotti che propongono rientrano i bong, le pipe e i grinder.
Esistono poi quelli che propongono rimedi a base di cannabis per il benessere quotidiano. Questi shop vendono cosmetici a base di cannabis, oli di CBD – molto apprezzati per via della loro efficacia rilassante – e tisane.
Un doveroso cenno va dedicato anche agli shop online specializzati nella vendita di semi. Si può parlare, in questo caso, di un’ulteriore specializzazione. Esistono infatti diversi shop online che vendono semi di marijuana a carattere autofiorente. Cosa sono? Semi non fotoperiodici indi non vincolati, per quanto riguarda la crescita, alla luce ma solo all’età (per questo, sono molto apprezzati dai principianti, che possono ottenere raccolti di ottimo livello senza bisogno di spendere tanto nell’illuminazione e negli antiparassitari).
Un settore che dà lavoro a migliaia di persone
Il settore della cannabis, oggi come oggi, dà lavoro a diverse migliaia di persone nel nostro Paese. I numeri più recenti parlano di circa 10mila addetti tra negozi fisici e shop online.
Questi ultimi, per fare fronte alla concorrenza sempre più spietata, hanno messo a punto diversi approcci strategici. Tra i principali, rientra l’apertura di un blog sul sito. Anche se, rispetto a qualche decennio fa, della cannabis si parla sempre di più, sono ancora numerosi i punti interrogativi sui suoi effetti e su come esaltarne l’aroma.
Grazie a un blog ben fatto, è possibile sia intercettare il traffico e la domanda palese nello specifico, sia costruirsi un’immagine autorevole.
I consigli per gli utenti finali
L’utente finale, oggi come oggi, si trova davanti a un’offerta a dir poco ampia per quanto riguarda gli e-commerce dedicati al mondo della cannabis. Come individuare i portali sicuri? Prima di tutto, bisogna guardare il footer della home e controllare l’esistenza di riferimenti relativi alla società (che non deve essere per forza italiana).
Essenziale è altresì la presenza di riferimenti alla normativa. Se alle spalle del sito c’è una società italiana, devono essere specificati i dettagli relativi alla legge del nostro Paese. In caso di portali concepiti per rivolgersi a un’audience internazionale – come 2fast4buds, punto di riferimento di fama europea quando si parla dei già citati semi autofiorenti – deve essere presente un invito al lettore per quanto riguarda la consultazione delle normative vigenti nello Stato in cui risiede.
Un altro aspetto di grande importanza quando si parla di e-commerce che vendono cannabis riguarda la qualità del prodotto. Premettendo il fatto che la cannabis in generale è frutto di coltivazioni sostenibili, ricordiamo che esistono dei criteri per capire se ci si trova davanti a una situazione con una marcia in più. Degni di nota a tal proposito sono premi internazionali come la Best Autoflower Cup.